Incontro – dibattito sul tema “Storia e Politica: continuità e/o contrapposizione”. Presentazione del Saggio del Prof Ciro Raia “Gaetano Arfé. Un socialista del mio Paese. Mercoledì 11/2/2004 – ore 10.00. Sala multimediale. Invito.

11 Febbraio, 2004 Archiviato in News

Siamo consapevoli che l’uomo è chiamato ad agire nella Storia, essendone il soggetto che la costruisce e tramanda all’età futura.

Purtroppo, le condizioni attuali del mondo sociale, dell’economia e della politica, tutte orientate approssimativamente nella gestione di un avvenire sempre diverso e vago, pare che facciano svanire la considerazione che il progresso è tale solo se è influenzato dalla Storia in quanto è questa che determina, in qualche modo, lo svolgimento dei fatti e degli eventi presenti ed è il lievito di quelli futuri.

Nell’attuale congiuntura sentiamo, avvertiamo e riflettiamo sul fatto che viviamo le contraddizioni disorientanti di una crisi generalizzata politica ed economica che mina e rende incerta ed inquieta la nostra esistenza: riforme ancora in fase di realizzazione vengono riformate da riforme riformabili; leggi già sperimentate vengono abrogate da leggi malate di cui già si progettano referendum per sanarle; situazioni economiche che in apparenza sembrano floride, nei fatti si rivelano degli autentici fallimenti dolosi; la ciarlataneria massmedialogica occulta fatti e misfatti, motivo per cui la menzogna viene somministrata per verità e via discorrendo.

La politica spesso diventa spettacolo e ci si perde dietro le cosmesi e i flatus vocis con sterili, insulse, accanite diatribe, logomachie e litigi condominiali che lasciano alla deriva fatale le sorti della condenda et colenda res publica perché, al di là degli scontri e delle ostentazioni non si affronta l’operatività responsabilmente.

E così i valori della giustizia, del bene e della libertà fluttuano alla deriva del soggettivismo sofisticante del particulare, naufraga la fiducia nelle Istituzioni ed ognuno fa da sé.

Di fronte a tanti fenomeni deleteri e perversi, per contribuire alla costruzione di un avvenire diverso, ma capace di assicurare l’effettiva giustizia nella libertà autentica del singolo, questa Istituzione, nella supposizione che la radice di tutti i mali denunciati risieda nella netta dicotomia fra Storia e Politica, ipotizza l’idea di studiare come meglio farne coniugare i rapporti.

In questo quadro intendiamo contribuire alla cultura della costruzione di strategie coadiuvanti nella formazione di una mentalità che possa concorrere nella costruzione di condizioni storicamente efficaci che assicurino l’affrancamento dalle necessità economiche, il privilegio della cultura del dialogo sincero e costruttivo, alla luce dei valori sperimentati autentici che ci pervengono dalle risorse della memoria storica.

In effetti, auspichiamo che i nostri giovani coltivino tutti quegli ideali che preservano dall’alienazione, illuminati dall’insegnamento della saggezza  dei Grandi, alla luce della Storia.

Siamo persuasi che solo in questa prospettiva è pensabile realizzare “la pienezza umana dell’insegnamento della Storia”. Si assicura così alla persona il protagonismo autentico della Storia stessa in quanto questa, rendendo il singolo abile gestore a buon fine della sua libertà, la trasforma in quell’unica e sola forza motrice delle vicende sociali.

Talché riteniamo che è la Storia che fa prendere coscienza all’uomo della sua dignità, del suo valore, della sua capacità di libera iniziativa, di giudicare e trasformare la realtà produttiva civile e politica. In effetti i fatti storici sono esperienze da vivere e non spettacoli da osservare passivamente.

Ma se la Storia è l’essenza del progresso e della civiltà, perché la Politica stenta ad instaurare con essa un rapporto costruttivo, dal momento che la Storia non è una misteriosa unità indefinita ma concreta  e certa , come vichianamente abbiamo imparato?.

Non è la Politica la dottrina del diritto e della morale, la teoria dello Stato, arte e scienza del governo, studio dei comportamenti intersoggettivi?

Perché allora lo Politica non riesce a conciliarsi con la Storia dal momento che il Prof. Gaetano Arfé e Ciro Raia affermano giustamente, che la Politica non è una cosa sporca?

Perché non si verifica che gli addetti alla res pubblica agiscano politicamente pensando storicamente?

Sono questi gli interrogativi per i quali cercheremo una risposta nel Convegno – Dibattito culturale in occasione della presentazione del Saggio di Ciro Raia – Gaetano Arfé. Un socialista del mio Paese – Editore Piero Lacaita.

Al dibattito, moderato del giornalista Luigi Necco, parteciperanno il Sen. Prof. Gaetano Arfé, il Prof. Ciro Raia – autore del saggio, la Prof.ssa Maria Tufano – Assessore alla Pace del Comune di Pomigliano D’arco e il Prof Salvatore Lucchese, presentatore del Saggio.

Il Convegno, aperto al pubblico, avrà luogo mercoledì 17/02/2004, alle ore 10.00, nell’aula Multimediale di quest’Istituto.

Al termine sarà offerto agli ospiti un simpatico buffet, preparato dagli allievi del nostro Istituto Alberghiero.

Il Dirigente Scolastico

Alessandro Scognamiglio

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