Progetto interattivo “Dominiamo la televisione” con la collaborazione dell’EduForm Onlus.

15 Febbraio, 2004 Archiviato in Esperienze didattiche

I “perché” del nostro Progetto.

La televisione è oggi considerata un bene di uso domestico imprescindibile, uno strumento casalingo di informazione, di svago e di divertimento.

La televisione è ormai un’abitudine perché è espressione tipica del nostro tempo, è un prodotto della cosiddetta cultura di massa ed esercita un fascino più o meno forte ed un’influenza più o meno decisiva, a seconda dell’intensità del messaggio che trasmette e della disponibilità psicofisica del destinatario.

In ogni modo, a parte gli effetti positivi dell’influenza della televisione sullo sviluppo e prestazioni intellettuali degli alunni, non possiamo trascurare il fatto che molti psicologi, pedagogisti, medici ed esperti ci invitano a tener conto della mediocrità di certi programmi, del potere di suggestione indotto dal fenomeno del divismo che propone non di rado modelli in contrasto con certi valori e principi educativi.

Non possiamo, inoltre, sottovalutare l’opinione di studiosi che ci avvertono che la televisione può provocare omologazione culturale ed un’acculturazione banalizzata, abbassare lo spirito critico con il conseguente indebolimento della personalità, favorire la passività, non appagare il bisogno di svago, di movimento, di costruzione, di esperienza, di creazione, di ricerca, di gioco, di relazione, di dialogo e di comunicazione, condizionandone tempi, modi, luoghi, qualità e quantità.

C’è poi chi evidenzia i martellamenti degli spot pubblicitari che catturano, con la loro ripetitività, l’infanzia debole che non sa resistere alla loro suggestione e cede con l’adesione a modelli di vita vacui e inconsistenti, abbandonandosi a condotte consumistiche, acritiche e passive proposte dai persuasori occulti.

Il bambino in effetti non sempre è capace di scomporre, decodificare, capire la logica degli stimoli artificiali che riceve dalla televisione, di distinguere realtà e finzione e cade pertanto in situazioni emozionali deleterie. .

C’è poi chi addirittura, trascurando i contenuti dei messaggi, ci avverte che la televisione fa male ai bambini perché ne cattura l’attenzione e li fa cadere in trance trasformandoli in stupidi televisivi. Quindi, il semplice guardare soltanto li stordisce impedendo loro di costruire la personale identità, obnubilando la fantasia creativa e la capacità di riflessione. Secondo ricerche fatte dagli Inglesi, non è improbabile che la televisione influenzerebbe comportamenti antisociali nei bambini soprattutto quando propone cartoni animati di stile aggressivo.

E’ stato scritto che i cartoni animati sono i veri spot: “Creano storie per vendere cose, i ragazzi e le ragazze vedono le storie e comprano le cose”.

Ed allora, che fare? Dobbiamo rifiutare la televisione per difendere i bambini dalla dipendenza psicologica?

Questo non è possibile perché essa ormai costituisce un elemento essenziale della società della comunicazione e della globalizzazione e fa parte del vissuto quotidiano di bambini e adulti, nonostante la sua accertata ambiguità.

Di qui il nostro Progetto “Dominiamo la televisione”, inteso a studiare l’incidenza del fenomeno televisivo sul processo educativo e sulle modalità di fruizione della televisione da parte dei bambini a noi affidati mediante un’indagine e rilevazione campionaria i cui dati saranno analizzati da esperti per definire successivamente ed attivare le modalità operative per attrezzarli, con la collaborazione di voi genitori, a gestire criticamente i messaggi televisivi in modo da dominare ogni condizionamento psicologico e culturale.

Nel contempo si tenderà ad abilitare i bambini alla scelta dei programmi, all’utilizzazione razionale della finzione televisiva nell’arco della giornata, alla costruzione di programmi, all’uso creativo del contenuto televisivo.

Con la Festa di fine anno scolastico i piccoli daranno prova delle esperienze effettuate e del grado di bravura conseguito nel “dominare la televisione”.

Il Dirigente Scolastico

Alessandro Scognamiglio

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