Invito alla pubblica manifestazione “Bruciamo l’odio e la guerra. Accendiamo la speranza alla Pace” – Evento di educazione sociale ed alla legalità in collaborazione con l’Eduform. Sabato 17 gennaio 2009. Ore 10.00.

17 Gennaio, 2009 Archiviato in News

Agli attenti giovani cittadini che frequentano le scuole di questa istituzione, a partire da quella primaria, non sfuggono i numerosi problemi generati dalle crisi internazionali e domestiche di natura soprattutto culturale, economica, politica ed esistenziale.

Anche se ne recepiscono i segnali in ragione della maturazione e dello sviluppo delle strutture mentali e del grado dell’evoluzione delle relative funzioni, ne avvertono sintomi, significati ed effetti.

Quindi, anche i più piccoli della scuola primaria (e non esagero se mi riferisco pure ai più precoci della scuola dell’infanzia con i quali ho frequenti conversazioni) non si lasciano sorprendere sprovveduti e disinformati sugli eventi più sensazionali che si verificano nella società  dell’informazione e della conoscenza.

Al contrario, sono abbastanza avveduti ed informati da riuscire ad interpretare e distinguere, abbozzando in genere già essenziali giudizi critici e spesso di valore, riferendosi ai concetti del bene e del male, dell’odio e dell’amore, alle azioni, eventi e fatti moralmente riconosciuti, che valorizzano la dignità della persona, come pure a quelli opposti che generano odio, perversione, crudeltà, terrore, follie, discriminazioni razziali e via discorrendo.

Per tutto questo mi compiaccio soprattutto con i genitori che sanno coltivare nei figli quei sani principi che inducono al rispetto di sé e degli altri.

Nel contempo, esprimo il mio compiacimento ai docenti che svolgono con tutti gli allievi il Progetto della lettura del Giornale in classe.

Da oltre dieci anni il quotidiano viene da noi considerato ed utilizzato come lo strumento culturale più efficace che permette di far realizzare agli alunni, fin dall’età della fanciullezza, una vera e propria pratica di tirocinio alla professione di cittadino.

Mestiere questo propedeutico, fondamentale, indispensabile e anteriore a qualsiasi altro impegno formativo finalizzato ad ogni  preparazione professionale o attività lavorativa.

Abbiamo ormai sperimentato abbastanza che la strategia  didattica formativa, fondata sull’attualità, dà sostanza, vivacità, forza e flessibilità metacognitive nella gestione dei saperi appresi dai libri.

Infatti, consente agli allievi di orientare, coniugare, manovrare criticamente concetti, idee, opinioni e riflessioni, col controllo della dimensione intersoggettiva, che essi sostanziano nelle conversazioni e discussioni, così da abilitarsi autonomamente a ponderare probabili rischi e considerare possibili opportunità relative ai problemi esaminati.

In buona sostanza essi, immersi ogni giorno nei processi comunicativi mediatici e di massa, affrontano i grandi temi di attualità con spirito critico, dandone prova con la redazione del nostro giornale scolastico “Oltre la scuola”, da cui fanno emergere la loro abilità di coniugare criticamente il patrimonio dei saperi attinti dai libri e le informazioni desunte dai mass – media, trasformando il tutto in competenze e nel potere di risolvere e di fare.

Alla luce di queste constatazioni, si evince che essi sono dettagliatamente informati sullo scenario drammatico mondiale e nazionale in cui si intensificano fatti e conseguenze perversi, relativi a comportamenti illegali e criminali, ad odio e discriminazioni razziali, a stragi ed eccidi terroristici, ad episodi di crudeltà ed aberrazioni diaboliche, a guerre di sterminio, come quella in atto nella Striscia di Gaza.I nostri allievi sanno bene che la guerra è il male peggiore del mondo e che i bambini e gli inermi ne pagano maggiormente le pene.

Ed alle vittime innocenti è dedicata questa manifestazione propiziatrice alla quale invitano soprattutto i genitori ad associarsi per chiedere, insieme, alla Provvidenza Divina che illumini i responsabili e li induca al dialogo per realizzare la pace nella Terra Santa profanata dai contendenti.

Col falò di Sant’Antonio Abate i bambini bruceranno simbolicamente l’odio e la guerra affidando alla fiamma il compito di diffondere nell’universo il fervore dell’innocenza ed il candore della loro sincera supplica al Padre di tutti, affinché liberi gli inermi da ogni sofferenza e faccia ritornare i contendenti a riconoscersi e considerarsi tutti buoni fratelli, creati da un unico e misericordioso Padre.

Il Dirigente Scolastico

Alessandro Scognamiglio

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