Auguri Santa Pasqua 2017

7 Aprile, 2017 Archiviato in News

Ogni anno celebriamo la Pasqua la domenica che segue il plenilunio dopo l’equinozio di primavera, quando la natura si risveglia donandoci con il tono dei suoi colori ed i profumi originali della terra un clima distensivo, di benessere e di ottimismo.

Commemoriamo il mistero della morte, con la quale Gesù si sacrifica per riscattarci dal peccato e la sua Resurrezione ossia la vittoria della vita sulla morte anche di noi tutti, donandoci amore, misericordia e pace.

Riflettendo sulla sconvolgente passione e sulle sofferenze sopportate da Lui culminate con la crocifissione, comprendiamo il suo infinito amore per tutti noi. Pertanto, con la forza della fede lo sentiamo vivo in noi che per sempre ci ama, ci illumina e ci sostiene col dono misterioso ma concreto della speranza certa nella salvezza eterna, se gli rendiamo grazie e seguiamo il suo insegnamento.

Ci riempie il cuore di entusiasmo e fervore la riflessione di Papa Francesco quando ci ricorda in maniera meravigliosa, l’annuncio gioioso della Pasqua col quale il Signore dopo l’infamia di “un’ingiusta condanna e la vergogna di una morte calunniosa, ci rende partecipi della sua vita immortale e ci dona il suo sguardo di tenerezza soprattutto verso gli affamati, gli assetati, i forestieri, i carcerati, gli emarginati, gli scartati, le vittime del sopruso e della violenza”. Concorre a convincerci su questa verità, fra le innumerevoli esegesi, l’autorevolezza di Benedetto XVI quando asserisce che è un fatto avvenuto nella storia di cui gli Apostoli sono testimoni e non certo creatori. Ne troviamo conferma nel Vangelo di Matteo là dove riporta prove concrete e inoppugnabili descrivendo la stuporosa sorpresa delle due Marie quando videro il sepolcro vuoto e l’Angelo il quale, per rasserenarle, riferì loro che era resuscitato dai morti. La comparsa poi di Gesù le tranquillizzò quando confermò con la sua presenza di essere ritornato a vivere e che dava loro appuntamento insieme agli Apostoli nella Galilea. Ne nacque un tripudio di gioia e di felicità infinita alle quali tutti noi siamo  dall’amore del Cristo invitati a partecipare.

Ebbene, riflettendo che nel mondo il 20 marzo scorso si è celebrata la Giornata della Felicità come scopo fondamentale dell’umanità, lanciata dall’ONU dal 2012,  e che il World Happines Report 2017 ha diffuso per l’Italia la funesta e preoccupante notizia che per tale evento l’Italia è al quarantottesimo posto nella graduatoria di 150  Paesi, siamo determinati ad ammettere che l’Italia è felice a metà. Le cause e i fattori  che frenano la crescita dei livelli di felicità sono numerosi. Tra questi emergono criticità e disturbi riguardanti  la ricchezza, il sostegno sociale, il benessere, la speranza di vita in buona salute, la libertà di fare scelta che viene ostacolata dalla corruzione, dall’ingiustizia, dall’egoismo, dalla scarsa  generosità, dalla disonestà.

In buona sostanza, sono innumerevoli i disturbi di natura economica, politica e sociale che deprimono la vita serena disseminando povertà, disoccupazione, disuguaglianze e mancanza di fiducia nelle istituzioni soprattutto da parte dei  giovani. E’ sconcertante apprendere dai mass-media che vengono talora  maltrattati con imprudenti epiteti repellenti da chi costituzionalmente ed eticamente dovrebbe provvedere “a farli sistemare”  regolarmente nel mondo del lavoro. Espressioni che col senno del poi,  per effetto di proteste, vengono attenuate menando il cane per l’aia, arzigogolando con ambigue metafore e giuochi di parole che aggravano l’azzardo maldestro sulle giovani generazioni, costrette a dipendere dai genitori fino al cinquantesimo anno di età circa ed “a giocare a calcetto” invece “di mandare il curriculum”, o emigrare per non stare tra i piedi di chi dovrebbe creare lavoro, oppure procurarsi “ contatti e conoscenze”…per …?

Comunque, i nostri giovani allievi,  contro argomenti che dicono  a vanvera tutto e il contrario di tutto, si sentono rivalutati e incoraggiati, claris verbis et hic et nunc dal Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella quando riflettono sulle Sue illuminate e ponderate  espressioni tra le quali “So bene che la vostra dignità è legata anche al lavoro….La vostra  è la generazione più istruita rispetto a quelle che vi hanno preceduto. Avete conoscenze e potenzialità molto grandi. Deve esservi assicurata la possibilità di essere protagonisti della vita sociale….Ciascun giovane è davvero, senza retorica, un patrimonio su cui la società investe. Quando un giovane non riesce ad esprimersi nel modo in cui dovrebbe e potrebbe è una sconfitta per tutti”.

Grazie, Presidente per la stima e la fiducia nutrite per tutti i giovani Italiani! Sentiti  e cordiali auguri pasquali anche a Lei ed a tutti gli Italiani dai nostri allievi, rincuorati dalle Sue premurose attenzioni.

La  nostra scuola, incoraggiata  dalle ricostituenti ed affettuose parole del Capo dello Stato, fedele alla propria missione istituzionale,  invece di far strappare il curriculum, ossia il percorso di studi (indicato, peraltro, come programma dal MIUR), di competenze professionali e di esperienze personali, si preoccupa di arricchirlo progressivamente al fine di assicurare,  per quanto possibile, mediante l’impegno nel lifelong learning (e non nel calcetto perché, come  insegna il Vecchio Testamento, omnia tempus habent et suis spatiis transeunt universa sub caelo), un futuro lavorativo  ai nostri giovani, cittadini del mondo, formandoli e potenziandoli a contrastare la disoccupazione  ( “patologia  cui  bisogna porre rimedio– scrive ancora il Presidente della Repubblica), che è tuttora in preda alla fata morgana della ripresa, ed a solidarizzare,  come fa quest’Istituto, nel realizzare  gli ideali di pace e di concordia operosa nella qualità di membro della Rete delle Scuole Associate all’UNESCO.

Per far fronte a questo spaventoso scenario esistenziale, aggravato a danno per tutta l’umanità, da conflitti, guerre intestine, terrorismi, tensioni politiche e sociali, migrazioni forzate e simili fenomeni, determinati dall’egoismo umano e da quelli devastanti causati da cataclismi naturali, provvidenzialmente ci sovviene la Santa Pasqua. Ed allora, questa operosa comunità scolastica montessoriana formula a tutti i credenti e non credenti gli auguri più fervidi di ciascuno di noi  chiedendo a Cristo Risorto, vincitore assoluto del male, di consentire il trionfo della giustizia e della carità, liberando l’umanità da ogni ostacolo umano e naturale che impedisce il cammino verso di Lui.

Invochiamo che conceda a tutti il dono della gioia, della felicità, della misericordia, della bontà, della speranza, della concordia, del dialogo fraterno immune da sofismi capziosi e fallaci, della collaborazione, della pace universale, della giustizia e del benessere materiale e spirituale.            Preghiamo, inoltre, di convertire all’amore ed alla fraternità quelli che con il loro diabolico egoismo ed ingordo individualismo  calpestano la dignità della persona avvelenando la pacifica convivenza e sconvolgendo il benessere del prossimo.

BUONA PASQUA DI SOLIDARIETA’ E PACE A TUTTA L’UMANITA’ da questa Istituzione Scolastica Unescana.

Il Dirigente Scolastico

Alessandro Scognamiglio

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