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Categoria: Eventi
Seminario culturale, tecnico- scientifico, educativo e formativo sull’inquinamento della plastica e dei suoi danni ed effetti negativi infestanti aria, acqua, mare e suolo. auditorium "Biagio Auricchio"

La plastica è il prodotto chimico più sofisticato, diffuso e vario, utilizzato in misura sempre più invadente in tutti i diversi campi e settori dell’attività umana. Nata nei primi anni del ‘900, per le sue suggestionanti qualità pratiche di impiego, conservative, utilitarie e di convenienza, è ormai cresciuta pericolosamente. Spazia in tutto il mondo, invadendo ogni angolo della terra, facendo circolare utensili, oggetti e prodotti dai più svariati usi che producono miliardi di euro nell’ambito economico dei mercati, per effetto delle sue caratteristiche di peso, di volume, di resistenza, impermeabilità e duttilità, che la rendono utilizzabile e preferita, facendola agevolmente assumere qualsiasi forma e modellazione volute, mediante specifiche tecniche di lavorazione. Tuttavia, è stata scientificamente accertata la sua subdola ambivalenza, perché le qualità ed i vantaggi per i quali viene preferita, espandono con persistente equivalenza innumerevoli sostanze, altamente inquinanti, che stanno sconvolgendo la qualità della vita umana ed avvelenando l’ecosistema col loro impatto ambientale. Quest’anno, noi unescani, stimolati dalla Giornata Mondiale dell’Ambiente, promossa dall’ONU, che si è celebrata il 5 giugno scorso, abbiamo aggiornato ed arricchito, alla luce di nuove conquiste scientifiche, il nostro progetto unescano, pluriennale e trasversale, Oltre la Scuola, nella sezione riguardante l’inquinamento ambientale, con diverse nuove tematiche, fra le quali spicca quella della Salvaguardia dell’ambiente (Plastiche e microplastiche inquinanti) propostaci  dalla Federazione Maestri del Lavoro – Consolato Provinciale di Napoli- col Progetto “Insieme con la coscienza del futuro”, coordinato dal Console Provinciale di Napoli, MdL ing. Luigi Caroppo. Gli illustri relatori, come di consueto, continueranno ad offrirci il loro eccellente aiuto, fornendoci una reale comprensione dell’intricata situazione relativa al grado di tossicità della complessa tipologia di materie plastiche. Ci prospetteranno, anche mediante strumenti tecnologici e didattici, una visione analitica e critica, adeguatamente approfondita e aggiornata, sul complesso delle ricerche nel vasto universo della produzione, trasformazione, miglioramento e riciclo dei vari tipi di plastica, mediante soprattutto l’impiego degli organismi decompositori degli elementi tossici ed inquinanti, realizzando al meglio possibile la bioplastica degradabile. Si tratta di tenere a bada il materiale plastico, ossia le microplastiche (con diametro inferiore ai cinque millimetri: i monomeri) e macroplastiche ( polimeri o molecole giganti), diversamente individuato e specificato per strutture, sostanze, proprietà e danni che causano,  fossili,  ftalati,  bisfenolo A ( BPA), polietilene tereftalato (PET), protopropilene (PP), ecc.. Saranno, quindi, gli illustri esperti a chiarirci le idee sui plastomeri sintetici, materie termoplastiche, cloruro di polivinile, i diversi tipi di resine, con le proprietà fisiche e chimiche. Ciò per capire come evitare che le materie plastiche possano continuare a provocare indiscriminatamente i danni che sconvolgono gli ecosistemi naturali e minare la salute dell’uomo (soprattutto fegato, reni, polmoni, ecc.). Pertanto, considerato che, come scuola della Rete dell’UNESCO dobbiamo fare la nostra parte, abbiamo preso in attenta valutazione l’urgenza di approfondire lo studio della plastica e dei suoi danni. Orbene, sotto la guida dei saggi, illuminati esperti, inventori e innovatori tecnologici, competenti e scrupolosi Maestri del Lavoro, benefattori dell’umanità soprattutto giovanile, decorati con la Stella al Merito del Lavoro, conferita dal Presidente della Repubblica, i quali, oltre alle eccellenti benemerenze solennemente riconosciute, si distinguono per la generosa attività con la quale offrono la loro incondizionata disponibilità al servizio dei giovani per prepararli ad affrontare con scelta sicura l’attività professionale, esamineremo il problema dei prodotti della plastica e dei suoi danni. Saremo così bene agguerriti per contrastarne e frenarne soprattutto la sconsiderata crescente diffusione che, oltre ai danni ambientali, provocati dai rifiuti usa e getta, sta mettendo a repentaglio la salute umana e degli esseri viventi, turbando fra l’altro il clima terrestre, la qualità dell’aria e avvelenando mari e spiagge, con conseguenze dannose sui pesci, che naturalmente, non potendo sfuggire alle contaminazioni da plastiche ingerite, le riversano a pranzo sulla nostra salute. Il fenomeno si presenta spaventoso e sconvolgente in quanto è stato accertato che una bottiglia di plastica, gettata a mare, può resistere fino a 400 anni per scomporsi. Nel Convegno mondiale di Davos addirittura si è paventato che nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci. Ebbene, considerato poi che è stato computato che nel mare ogni anno si riversano 15 milioni di tonnellate di plastica, noi montessoriani ed unescani siamo già allertati da tre anni nell’adottare l’Agenda globale 2030 dello sviluppo sostenibile, ma abbiamo bisogno di essere aggiornati. In questo quadro, sotto la guida illuminante dei Maestri del Lavoro, noi unescani consolideremo lo studio, la ricerca e l’approfondimento, per rigenerare l’impegno convinto e cosciente  nel sensibilizzare gli allievi, famiglie e cittadini ad operare per contribuire al cambiamento dell’attuale modello di sviluppo nelle diverse dimensioni ambientali, sociali ed economiche, polarizzando attenzione ed interesse soprattutto sull’obiettivo n. 14 Salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile. Il tutto, da noi rinforzato dall’adesione all’invito della Commissione Europea in cooperazione col programma delle Nazioni Unite, concentrando il nostro interessato impegno sul comunicato stampa del 28 maggio 2018, che propone nuove norme UE per ridurre i dieci prodotti monouso di plastica, che inquinano i mari e sostituirli con oggetti alternativi puliti e sostenibili. Orbene, allarmati dai danni generati dalle materie plastiche, siamo mobilitati premurosamente nel sostenere la campagna finalizzata a correggerne produzione, utilizzazione, commercio e comportamento mediante il riciclo ed il recupero, perché con la dispersione incontrollata ci spaventano e ci allarmano, come direbbe il Sommo Poeta, facendo tremare le vene e i polsi. Abbiamo intanto recepito la recente strategia europea, che si è orientata verso l’economia circolare, stabilendo che entro il 2030 tutti gli imballaggi di plastica del mercato dell’Unione Europea devono essere riciclabili, prima che sia troppo tardi. Allo stesso tempo, sarà ridotto l’utilizzo dei sacchetti di plastica, mentre l’uso intenzionale di microplastiche ci costringe ad atterrirci ulteriormente in quanto campioni di indagini ne hanno rilevato tracce contaminanti anche nei cosmetici, negli abiti che indossiamo, saponi, dentifrici, ecc. Pertanto, riteniamo fatalmente pericolosa ogni remora alla prevenzione e blocco contro il processo deleterio della contaminazione da plastica, che sta paurosamente minando la salute. Dobbiamo affrettare perciò al più presto il ricorso all’economia circolare, che opera il riciclo del prodotto, prima che sia definitivamente diventato inservibile e ritenuto ineluttabilmente rifiuto da smaltire in discarica, che aggrava il fenomeno della contaminazione e dell’inquinamento della biosfera. Occorre soprattutto buona volontà, come dimostrano  esemplarmente gli eccellenti ricercatori delle industrie italiane all’avanguardia della sperimentazione alternativa, tra cui Bio-On, Unilever e Novamont, i quali hanno già riciclato la plastica delle creme solari ed alcuni prodotti dell’igiene personale con una sorprendente operazione, con la quale hanno eliminato i granellini invisibili e infettanti di poliestere da petrolio e fossili, sostituendoli con innumerevoli polimeri da fonti biologiche riciclabili, come funghi, pomodori, scarti di agricoltura, amido ed altre fonti di batteri biodegradabili.  E noi cosa dobbiamo fare? Disabituarci soprattutto dalla cultura dello stereotipo uso inquinante, limitare l’utilizzo soprattutto di oggetti che all’apparenza sembrano insignificanti come bicchieri, cartucce e piatti, che erroneamente riteniamo innocui per dimensione e peso, e vigilare affinché sia scrupolosamente rispettato il dovere della raccolta differenziata, per smettere di inquinare vita, terra, acqua, mare ed aria. Intanto, in attesa del felice esito di sperimentazioni di riciclo, quando e quanto possibile, da parte delle industrie interessate a svelenare o bandire la plastica con nuove categorie di prodotti, ricorreremo ad alternative sostenibili ed alle istruzioni che ci daranno  gli esperti Maestri del Lavoro, perché perdurano anche settori dell’esistenza, come quello medico, che non possono da subito rinunciare alla plastica, finché non si sperimenteranno dispositivi di sostituti alternativi  biodegradabili, perfettamente compatibili con l’ecosistema terrestre  e l’equilibrio della  natura. Intanto, ci indicheranno le norme di vita, il costume, il comportamento e le premure esistenziali, tali che assicurino la pratica della consuetudine responsabile al rispetto dello sviluppo sostenibile, anche intensificando il ricorso all’economia circolare. Il tutto, dunque, è inevitabile se vogliamo salvare e difendere dalla degradazione la biosfera, l’atmosfera, la litosfera e l’idrosfera, provocata dalla plastica e da altre sostanze infestanti, tossiche e nocive che, anche se non imputridiscono e non puzzano, ledono la qualità della vita, annullando il benessere, che ognuno cerca di realizzare. Si tratta, quindi, di un forte impulso educativo, formativo ed operativo, convinto e cosciente, che verrà offerto dai generosi Maestri del Lavoro ai nostri solerti allievi, che consenta di spronarli decisamente con avvedutezza  lungo un itinerario interessato, che parte da un atteggiamento di attenzione e di disponibilità alla presa di coscienza e dall’analisi critica dei problemi della contaminazione, per realizzare responsabilmente interventi di controllo, trasformazione e di contrasto ai rischi di inquinamento, a partire dalla diligente raccolta differenziata, riconoscendo, evitando e condannando gli errori dell’insensibilità e della trascuratezza, tuttora diffusi, con deleterio disinteresse, dalla miope antropologia culturale politica irresponsabile, che trascura di percepire la gravità  dirompente della crisi in atto del surriscaldamento globale, dell’inquinamento e fenomeni apocalittici connessi, che i giovani accollano alle dissennate generazioni precedenti. Su questa linea, i nostri allievi, in occasione della Friday For Future, ossia lo sciopero globale per il futuro, sensibilizzati dai docenti, alla luce dei valori unescani, hanno condiviso e solidarizzato con il milione di studenti che venerdì 15 marzo hanno manifestato in ordinati cortei per le piazze e vie di 182 città italiane, all’insegna dello slogan Salviamo il pianeta e non il profitto. In effetti, insieme ai milioni di studenti di altre 1600 città del pianeta, chiedono alle istituzioni di uscire immediatamente dall’immobilismo, smettendo di proferire promesse fumose e deludenti, per affrontare con responsabile destrezza, senza remore, la realtà incontrovertibile dell’emergenza della crisi climatica, che esige l’arresto del riscaldamento globale entro 1,5 gradi, con la piena coscienza che la minaccia del clima costituisce un attentato alla pace, in quanto è una delle cause e fattori dei conflitti e delle guerre. Tutto sommato, questa comunità montessoriana e unescana esprime la sua doverosa e profonda gratitudine al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la Sua premurosa ed allarmante preoccupazione per il futuro dei giovani, minacciati dal rischio dei pesanti effetti, provocati dalla leggerezza, superficialità ed apatia delle istituzioni planetarie nell’affrontare il surriscaldamento, l’inquinamento, il degrado ambientale ed i fenomeni connessi. Plaudono al Suo deciso monito, che deve essere scolpito indelebile nel cuore e nella mente di tutti, particolarmente di chi istituzionalmente ha  l’obbligo diretto della vigilanza e dell’intervento : “Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale per scongiurare la quale occorrono  misure concordate a livello globale…occorre studiare soluzioni diverse dal passato di tutela ambientale e idrogeologica per salvaguardare la vita”.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.Dott. ALESSANDRO SCOGNAMIGLIO