Partecipazione attiva dell’Istituto Montessori nella sua qualifica di Scuola Associata all’UNESCO, membro della Rete Nazionale Asp NET- UNESCO – Italia all’evento “Il Rumore del Silenzio”, promosso dall’Associazione EvaProEva di Somma Vesuviana in occasione della Settimana internazionale di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Sabato 24 novembre 2018, Teatro Summarte.

20 Novembre, 2018 Archiviato in News

Con disponibile, sincera e attiva adesione all’interessante invito, questo Istituto esprime anzitutto l’apprezzamento all’Associazione per la sua nobile missione in difesa della dignità della donna.  Garantisco, pertanto, la nostra cooperazione ed il più vivo ed entusiastico sostegno morale nel contribuire anche quest’anno alla più efficace irradiazione nella realtà concreta della convivenza sociale, svolta con passione, cultura, sensibilità ed esperienza  dalla benemerita Associazione  mediante il suo programma  organico, formativo ed operativo, finalizzato a difendere la dignità della donna come persona la quale, in quanto tale, ha il diritto alla pari dell’uomo di realizzare  in alto grado  i suoi valori personali, con intelligenza, libertà, volontà e indipendenza, conformi ai canoni etici dell’essenza della sua persona umana, adottati,  confermati e riconosciuti da quelli giuridici della società democratica. Pertanto, condividiamo il compito caratterizzando il nostro ruolo educativo anche in difesa della donna, la quale non può essere considerata barbaramente uno strumento degli uomini e della collettività. Deve essere al contrario rispettata ed aiutata, fornendole i mezzi che concorrono a farle realizzare la propria vocazione ideale di genere, tutelata dalle condizioni morali e giuridiche di uguaglianza per tutti. Purtroppo, ancora oggi, col crollo degli ideali e dei valori spirituali, si sono affievoliti la voce della coscienza ed il sentimento della responsabilità collettiva, mentre languisce il senso della solidarietà sociale, lasciando espandere e sviluppare l’egoismo e l’arroganza, la sopraffazione e l’aggressione, che invertono i fattori negativi della  demagogia licenziosa, che dilaga travolgendo  i diritti della persona umana, della famiglia e soprattutto della donna, che nei casi estremi viene addirittura soppressa dalla furia bestiale di dannate belve umane. Si sta così  dissolvendo il senso di colpa per l’effetto della crescita incontrollata di una licenziosa mentalità che consente ai maschi la pretesa di un mitico potere di supremazia sulle donne, in forza di un  presunto inconscio e congenito privilegio di predominio impulsivo di natura istintiva. Orbene, per far fronte all’aberrante fenomeno persecutorio in parola, noi educatori montessoriani ed  unescani, allertati dall’allarme sociale, affrontiamo decisamente l’insorgere di ogni appiattimento alienante, fin dalla scuola dell’infanzia, ricorrendo alle strategie di difesa preventiva, consistenti fra l’altro, nell’aiuto alle bambine ed ai bambini nella costruzione ludica e piacevole di modelli di condotta e di comportamento equilibrati, fondati sull’affetto reciproco, finalizzato a sviluppare un’autentica fratellanza empatica, sotto il controllo dell’aurorale sviluppo del super-io ed alla luce del monito montessoriano che ho fatto campeggiare su ogni parete dell’Istituto: “Maestra, aiutami a fare da solo”. Tali modelli vengono concretizzati anche a casa dai genitori e perfezionati a scuola dai docenti con l’invito ad ogni bambina e bambino a discernere, mediante l’esperienza di gruppo, ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, ciò che è buono e ciò che non lo è, ciò che è proibito e ciò che è permesso, ciò che è suo e ciò che è degli altri. Facciamo loro comprendere che il male è il prodotto del cieco impulso a far patire gli altri. Li educhiamo pertanto  a volersi bene,  trasformando l’amore in gioia vicendevole. Aiutiamo così il fisiologico superamento dell’egocentrismo, favorendo una “autoimmunizzazione psicologica” contro il batterio dell’egoismo, in maniera da consolidare un comportamento deciso, avulso da ogni prepotenza, minaccia e violenza, ma nutrito invece da rassodate convinzioni del rispetto reciproco e rapporti uguali, a tutela delle donne, senza prevaricazioni e discriminazioni sessuali, ma arricchiti di solidarietà e condizioni equilibrate tra pari, capaci di immedesimazioni e partecipazioni affettive, consistenti soprattutto nel donare e produrre amore sereno di autentica fraternità umana, fondata sulla comprensione e compassione. Orbene, in questo Istituto, per realizzare con eccellenza le nostre strategie pedagogiche, psicologiche e sociologiche, caratterizziamo tutte le nostre attività didattiche, extracurricolari, drammatizzazioni, attività sportive e di vita scolastica, ispirandoci ai diciassette  obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, propostici espressamente dall’UNESCO, con particolare attenzione al quinto Obiettivo, col quale  ci raccomanda di realizzare i Traguardi che elenca dettagliatamente  per porre fine a tutte le forme di discriminazione, violenza, pratiche dannose contro le donne e le ragazze in tutto il mondo, assicurando loro la parità di genere e l’empowerment di tutte le donne. Talché, la scuola deve formare indistintamente studentesse e studenti  autentici operatori di pace, coltivando i valori dell’amicizia e della mutua solidarietà ed esaltando gli ideali filantropici della civiltà universale che riconosce, senza eccezioni e riserve, pari dignità tra uomini e donne ed ogni essere umano, mediante l’imperativo dell’equità e del reciproco rispetto dei diritti di entrambi. Ebbene, per conseguire notevoli risultati sul piano operativo concreto, ci rivolgiamo alla saggezza di don Bosco, il quale ci suggerisce di attenerci ai principi dell’amorevolezza e di attenzione alle ragazze ed ai ragazzi, espressi nella seguente esortazione da rivolgere loro: “Amatevi tutti scambievolmente, come dice il Signore, ma guardatevi dallo scandalo. Accogliete di buon grado qualsiasi compagno, senza distinzione di sesso e di sorta e cedete ogni vostro trastullo con piacevole donazione.” Ebbene, a questo proposito non temo di esagerare se  in quest’Istituto consiglio a  scopo preventivo di ancorarci  alla dottrina sempre compatibile di Nicola Cusano, il quale già dal lontano 1400 nel De pace fidei ci esorta  a comporrre in sintesi armonica addirittura le opinioni contrarie con la  saggezza della coincidenza degli opposti. In questo quadro, diamo ampio spazio alle attività di aggregazione e di accettazione che caratterizzano gli onesti cittadini in quanto l’educazione, come ci insegna sempre don Bosco, è cosa di cuore e perciò esercizio della pratica del bene nella cooperazione ed in tutte le relazioni. Tuttavia, dobbiamo vigilare allertati da  un’acuta osservazione che traiamo dalla filosofia di Ebner, secondo il quale il precetto dell’amore è radicato nello statuto esistenziale della persona. E’ quindi sovraumano perché c’è l’impegno di Dio che dovette venire sulla terra per farlo rispettare, in quanto senza Dio l’uomo non va più in là del disprezzo di sé e della donna. Intanto, essendo questo  precetto per sua natura sovrumano, alberga nel profondo di ognuno di noi, mentre in superficie della nostra natura si espande il male, l’avvilimento, l’odio, ecc. Ne deriva che troppo spesso  viviamo sconosciuti a noi stessi. Perciò non conosciamo né Dio, né il prossimo. Ed ecco allora l’esigenza dell’intervento della premurosa EvaProEva e della Scuola che si mobilitano, entro l’ambito del proprio ruolo, competenze e facoltà, per aiutare con i loro progetti educativi e dì sensibilizzazione, l’umanità del territorio, mediante il trascendimento per scoprire la realtà dell’essenziale esigenza dell’amore e orientare alla cultura del rispetto reciproco, che fanno  volere e vedere  a ciascuno nella donna la dimensione di una sorella e nell’uomo quella di un fratello. Tutto ciò per prevenire le varie forme di violenza , di molestie e di abusi per motivi di genere, provocatrici di danni fisici, psicologici, sessuali e perfino di morte (solo in Italia nel 2016 più di 120 donne uccise) e per aiutare le donne a difendere il proprio valore e dignità da ogni abuso, come quello diabolico, aberrante e straziante che qualche giorno fa ha provocato a Roma la crudele morte della sedicenne Desirée, sul quale tutti, ed in special modo le famiglie e le istituzioni, abbiamo il dovere umano di riflettere per evitare che tragicamente possa ripetersi un satanico, simile aberrante fenomeno. Per tutto questo, coscienti che la prevenzione è una complessa poliedrica impresa da combattere su diversi fronti, assicuriamo la nostra cooperazione educativa e formativa, spaziando anche Oltre la scuola nell’impegno finalizzato a sensibilizzare la società civile a sviluppare culturalmente, approfondire e vivere e praticare  il concreto rispetto dei diriti e parità della donna. In questo quadro, ammiriamo e gratifichiamo le lodevoli modalità d’intervento delle combattive eroine di EvaProEva nell’innescare  pubblici e decisi processi di riflessioni e attenzioni sul rispetto e sulla difesa della dignità delle donne, al fine di cautelarle ed aiutarle contro ogni orrido probabile sospetto premonitore, con realismo, lungimiranza e devozione esemplare, specialmente quando viene loro a mancare drasticamente la tutela familiare proprio nella fase  evolutiva della fragilità che caratterizza l’età adolescenziale.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.Dott. ALESSANDRO SCOGNAMIGLIO

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